Anche grazie al supporto di Google, che pubblica costantemente dei report in merito alle richieste di cancellare notizie da internet presentate dagli utenti, è possibile avere una panoramica molto dettagliata sul diritto all’oblio, che ultimamente è tornato di attualità soprattutto dopo la recente Riforma Cartabia. Nell’articolo di oggi analizzeremo, insieme, il rapporto sulla trasparenza aggiornato a maggio 2023.
Come funziona il diritto all’oblio su Google
Per poter applicare il diritto all’oblio su Google, bisogna inviare al motore di ricerca una richiesta, da evadere attraverso la compilazione di un modulo. Attraverso questo modulo abbiamo la possibilità di ottenere la rimuovere informazioni personali da Google. Ci sono diverse informazioni che dobbiamo necessariamente inserire, tra cui il Paese d’origine, nome, cognome ed indirizzo mail.
Un’altra informazione fondamentale riguarda l’inserimento degli URL collegati alle informazioni che vogliamo fare rimuovere e, ovviamente, i motivi della richiesta. Anche se chiunque può esercitare il diritto all’oblio, è bene specificare che le tempistiche potrebbero essere piuttosto lunghe e non sempre le richieste vengono accolte da Google.
Motivo per cui è estremamente importante essere più chiari ed esaustivi possibile quando inoltriamo la nostra richiesta. Richiedere l’aiuto di un professionista con competenze giuridiche ed informatiche potrebbe essere una mossa a nostro favore considerando che esistono numerose leggi a tutela degli utenti ma che bisogna saperle sfruttare come armi in nostra difesa.
Cancellare notizie da internet: il rapporto aggiornato a maggio 2023
Grazie al rapporto sulla trasparenza, Google ci mostra la percentuale ed il numero totale degli URL rimossi, in seguito alle richieste di deindicizzazione pervenute. I dati risalgono dall’introduzione della procedura ufficiale avvenuta il 29 maggio 2014. Le richieste in attesa di revisione o per la quale sono state richieste informazioni aggiuntive non sono incluse nel rapporto.
Accedendo al link è possibile notare che il numero delle richieste pervenute a Google, in merito al diritto all’oblio ed aggiornato a maggio 2023, è pari a 1.417.725 per un totale di URL oggetto di rimozione di 5.489.922. Notando invece le percentuali degli URL, si può verificare che è più alta quella degli URL non rimossi (51,3%) rispetto a quelli rimossi (48,7%). Guardando i numeri in Italia, Google ci mostra che le richieste di rimozione, dal 2014, sono state 116.800 per un totale di URL rimossi pari a 480.864 anche se la percentuale di URL non rimossi supera, anche da noi, quella di URL rimossi (53,8% contro 46,2%).