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Surfshark pubblica la classifica dei Paesi che più rimuovono risultati di ricerca Google

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Con la maggiore espansione di Internet, si diffondono anche notizie e informazioni con più facilità e di conseguenza aumentano le richieste di rimozione di contenuti personali o di risultati di ricerca.

L’aumento di richieste di rimozione

Dal 2009, Google ha annunciato regolarmente il numero di richieste di rimozione dei contenuti che riceve dai governi nazionali e dalle loro agenzie.

Le richieste di rimozione globali sono aumentate vertiginosamente nel 2016, anno di Trump e della Brexit, e da allora sono aumentate quasi ogni anno, alimentate prima dalle richieste di sicurezza nazionale e poi dalla rimozione del copyright. Ci si è, infatti, resi conto, probabilmente con ritardo, che ciò che la gente dice su Internet condiziona il mondo.

Dagli studi degli ultimi anni, si evince che con l’evolversi di internet, aumentano le richieste di rimozione di dati per i più svariati motivi: per censura, privacy o sicurezza a seconda della provenienza della richiesta e dal soggetto che la propone.

I dati del Surfshark

Surfshark, fornitore di VPN, ha analizzato i file di Google per fornire, di seguito, un contesto più dettagliato rispetto a quanto rivelato dai comunicati stampa ufficiali.

La Russia ha presentato il maggior numero di richieste di rimozione negli ultimi dieci anni, quasi dieci volte la Turchia, che si aggiudica il secondo posto.

Tra i motivi più comuni delle istanze di rimozione vi è la diffamazione per sei dei dieci paesi che fanno più richieste.

Ancora, un dato curioso è che nel 2020, gli Stati Uniti hanno inviato a Google il numero più basso di richieste di rimozione di URL o notizie lesive dal web circa 596, dal 2012, al contrario della Corea del Sud, che ha fatto il secondo maggior numero di richieste nello stesso anno, quasi raddoppiando il suo totale di dieci anni.

La Russia, che, come si è detto, è in testa alla classifica, ha come causa principale delle richieste di rimozione avanzate dal governo e dai tribunali la sicurezza; nel 2020, invece, il motivo prevalente è stata la violazione del copyright.

Dopo la Russia, India e Turchia sono i paesi che hanno fatto, negli anni, il maggior numero di richieste. Ma entrambi sono stati spinti in basso nelle cifre del 2020 dalla Corea del Sud, che ha quasi raddoppiato il suo precedente conteggio con 2.397 nuove richieste, le cui motivazioni riguardano notizie false su YouTube e blog ritenuti “incitamenti alla prostituzione”.

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