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Cancellare notizie da Google: leggi questo provvedimento del Garante

Cancellare notizie da Google: leggi questo provvedimento del Garante

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Al fine di rimuovere informazioni personali da Google è fondamentale fornire al motore di ricerca tutte quelle informazioni e dettagli necessari per far concludere con un esito positivo la richiesta. In alcuni casi, come ad esempio per fatti di cronaca gravi, queste documentazioni aggiuntive si rendono necessarie per far capire, al lettore, l’adeguatezza della richiesta e senza le quali è molto difficile che il motore di ricerca possa accettarla.

A tal proposito è opportuno parlare del provvedimento n. 9559737 del 29 ottobre 2020 emesso dal Garante Privacy, in cui un soggetto aveva presentato a Google una richiesta di rimozione contenuti obsoleti Google dai risultati di ricerca. In particolare, si trattava di notizie collegate ad una vicenda giudiziaria, avvenuta nel 2001, che vedevano interessato il soggetto in merito ad un’accusa di stupro ai danni di una giovane nel corso di una festa organizzata dal medesimo, nella quale sono stati coinvolti diversi soggetti e conclusasi nel 2014.

Il rifiuto da parte di Google

Come spesso accade per vicende giudiziarie gravi e per le quali sussiste l’interesse pubblico, Google, analizzando la richiesta presentata dal cittadino, comunicò di non poterla accettare in quanto i fatti contenuti negli articoli si riferivano ad una vicenda per la quale il cittadino è stato condannato, in via definitiva,  ad una pena detentiva di quattro anni e che tali articoli risultano aggiornati agli ultimi sviluppi giudiziari e la gravità della condotta contestata, unitamente al ruolo pubblico ricoperto dall’interessato che è un noto imprenditore, determinano la sussistenza dell’interesse del pubblico ad avere conoscenza della notizia.

Il provvedimento del Garante

A seguito delle dichiarazioni diametralmente opposte tra l’interessato ed il motore di ricerca il Garante Privacy, prendendo in esame il ricorso ha constatato che, per quanto riguarda le URL da 1 a 9 indicate dal reclamante, sono stati disposti i blocchi da parte del titolare al trattamento per ricerche condotte con il nome del reclamante. Per quanto riguarda, invece, l’URL n. 10 sono state condotte misure manuali per impedire l’indicizzazione in corrispondenza del predetto nominativo. Per le restanti URL, infine, secondo il Garante non sussistono i presupposti per l’adozione di provvedimenti in merito.

Questo perché la vicenda giudiziaria descritta negli articoli reperibili tramite gli URL dei quali è chiesta la rimozione riguarda un procedimento penale per reati gravi conclusosi recentemente con la condanna del reclamante a quattro anni di reclusione e, pertanto, deve ritenersi tuttora sussistente l’interesse del pubblico a conoscere la relativa vicenda tenuto conto della gravità del reato contestato e del ruolo pubblico ricoperto dall’interessato. Per queste motivazioni il reclamo è stato ritenuto infondato da parte del Garante Privacy italiano. Per leggere il provvedimento completo, emesso dal Garante, clicca qui.

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