Provvedimenti del Garante in materia di rimozione notizie da Google
28 Ottobre 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Fattore temporale, fatti di pubblico interesse, ruolo pubblico svolto dall’interessato. Questi sono solo alcuni dei principali elementi che devono essere analizzati per capire se può essere invocato il diritto all’oblio. Questo afferisce al diritto grazie al quale i cittadini possono chiedere rimozione contenuti obsoleti Google. Oggi parleremo proprio di questo ed analizzeremo alcuni provvedimenti del Garante in materia di rimozione notizie da Google.
Come si fa a cancellare una notizia da Google? Ecco alcuni provvedimenti del Garante della Privacy italiano
Gli ultimi e più recenti provvedimenti del Garante della Privacy italiano aiutano a comprendere le questioni relative a come si fa a cancellare una notizia da Google. Analizziamoli insieme.
Provvedimento del 27 aprile 2023
Nel provvedimento del 27 aprile 2023, un cittadino ha chiesto di rimuovere informazioni personali da Google in relazione a 20 URL collegati ad articoli e a registrazioni di sedute del Consiglio Superiore della Magistratura, diffusi tra il 1999 e il 2004. Questi avevano ad oggetto un procedimento disciplinare condotto nei suoi confronti. Attraverso una nota datata 8 marzo 2023, il motore di ricerca ha dichiarato che, in merito ad un URL, non sarebbe possibile accogliere la richiesta di deindicizzazione.
La relativa pagina web non risultava essere visualizzata tra i risultati di ricerca di Google associati al nome del reclamante. Per le URL da 1 a 19, invece, Google ha comunicato che non sarebbe stato possibile, in quanto i contenuti cui indirizzano le URL hanno ad oggetto un procedimento disciplinare condotto dal Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti del reclamante per avere violato i propri doveri di diligenza e operosità ed in virtù dei gravi fatti contestati.
Il Garante Privacy, ricevuta la documentazione, ha rilevato che le URL in questione corrispondevano a notizie di stampa e a registrazioni di sedute del Consiglio Superiore della Magistratura comprese tra il 1999 e il 2004, relative ad un procedimento disciplinare avviato nei confronti del reclamante, concluso con una sentenza di non luogo a procedere per tardività nella promozione dell’azione disciplinare.
Inoltre, le Sezioni unite civili della Cassazione hanno anche respinto il ricorso nei suoi confronti. In virtù del tempo trascorso, non sussiste più alcun interesse pubblico all’associazione di tali notizie e registrazioni al nome del reclamante ed è per questo che il reclamo è stato ritenuto fondato. Pertanto, è stato ordinato al motore di ricerca di disporre la rimozione di tutte le URL reperibili in associazione al nominativo dell’interessato.
Provvedimento del 22 giugno 2023
Nel provvedimento del 22 giugno 2023, un cittadino ha lamentato una violazione della protezione dei dati personali in relazione ad un articolo pubblicato dal quotidiano “Futuro Molise”. Il pezzo richiamava la circostanza della sua mobilitazione presso il Ministro competente relativamente problema dell’installazione di pannelli fotovoltaici nei centri storici.
In particolare, la mobilitazione era collegata in relazione ai lavori di ristrutturazione della propria abitazione. In più, l’articolo rendeva noto, in particolare, il paese ed il quartiere di ubicazione della stessa, pubblicando anche una fotografia che riportava il nome della strada, oltre ad evidenziare l’ingresso dell’immobile.
Il giornale ha, invece, ribadito la sua posizione nei confronti del reclamante, specificando che si trattava di un fatto di interesse pubblico, in virtù della carica ricoperta dal reclamante. Il Garante, preso atto delle due dichiarazioni, ha rilevato che la foto con il nome della strada in cui si trovava l’abitazione del reclamante e l’evidenza dell’ingresso, ne consentiva a chiunque l’immediata riconoscibilità.
Questo si poneva in contrasto con il principio di essenzialità dell’informazione e ha comportato un trattamento di dati personali non adeguato rispetto alle finalità di informazione. Per questo motivo, il Garante ha ritenuto fondato il reclamo ed è stato ordinato a Futuro Molise il divieto di ulteriore trattamento della fotografia.