Cancellare notizie da Google: leggi questo provvedimento del Garante

A meno che non si tratti di un personaggio pubblico, la vita di un utente è, purtroppo, sempre più spesso riportata illecitamente in articoli, immagini e contenuti disponibili sul web e che spesso vanno ad incidere, negativamente, sull’immagine dell’individuo. In questi casi, è possibile cancellare notizie da Google, avvalendosi del diritto all’oblio.

Qualora si verifichi una risposta negativa dal motore di ricerca, si può tentare di rivolgersi al Garante Privacy, attraverso un reclamo.  A tal proposito, è stato emesso il provvedimento n. 9567461 dal Garante italiano Privacy, in merito al ricorso presentato da un cittadino che chiedeva a Google la rimozione di alcuni URL vicenda giudiziaria nella quale è stato coinvolto ma che si è definita con il riconoscimento della sua innocenza. Vediamo i fatti.

La vicenda

In particolare, il reclamante ha dichiarato che nei link oggetto del reclamo non è stato menzionato l’intervento di assoluzione e la continua diffusione di notizie non aggiornate ha leso la sua reputazione sia professionale che privata. Una volta ricevuta la richiesta di rimozione di tali URL, Google comunicava al richiedente di non poter aderire alla richiesta di rimozione degli URL, così da eliminare notizie da Google.

La motivazione era collegata al sussistente interesse del pubblico alla conoscibilità delle relative informazioni, trattandosi di notizie recenti e riguardanti fatti che hanno interessato il reclamante nel suo ruolo pubblico, aggiornate alla luce dell’intervenuta sentenza di assoluzione. Per quanto riguarda gli URL dove non è stato effettuato l’aggiornamento, invece, Google ha comunicato di aver disposto il blocco dalle versioni europee dei risultati di ricerca.

Il provvedimento del Garante

Una volta esaminata la documentazione relativa alle motivazioni delle due parti, il Garante Privacy ha rilevato che i contenuti reperibili tramite i predetti URL, pur pubblicati in epoca recente, riportano informazioni relative ad un procedimento penale nel quale il cittadino è stato coinvolto e per i quali il medesimo è stato assolto. Tale circostanza, dichiara il Garante, è stata correttamente riportata nei corrispondenti articoli.

Secondo il Garante per la Privacy, però, la reperibilità di queste informazioni sul web non si rivela come strettamente necessaria per l’esercizio del diritto della collettività ad essere informata, in virtù anche del tempo trascorso, motivo per cui, nel caso in questione, risulta prevalente il diritto del singolo alla tutela dei propri dati personali. Per queste motivazioni il reclamo è stato ritenuto fondato ed il Garante ha ordinato la deindicizzazione dei contenuti a Google, entro 30 giorni dalla ricezione del provvedimento. Per leggere il testo integrale del provvedimento clicca qui.